Noi delle residenze sanitarie continuiamo a combattere
Franco, Maria Rosa, Alma, Eleonora, Stefano, Claudia . Vorremmo andare avanti a decantare, come in una litania, tutti i nomi delle 18 mila persone di cui ci prendiamo cura, anche nei difficili tempi del Covid-19. Come quelli dei 15 mila operatori sanitari ed educativi che ne garantiscono il benessere fisico e morale, affiancati dagli addetti di servizi di cucina, pulizia, manutenzione e amministrativi senza i quali le compiesse macchine delle residenze non potrebbero esistere. Volutarnente abbiamo scrittoi numeri in lettere. Le cifre le lasciamo agli studiosi e agli statistici: sia chiaro, sono uno strumento formale e quasi inequivocabile per rappresentare la realtà, ma non d piace fare diventare i nostri compagni di strada delle percentuali delle colonne di un grafico. I nostri compagni di strada sono uomini e donne, anziani, disabili, psichiatrici e affetti da dipendenze, fragili e spesso non autosufficienti, che ci sono stati affidati perle cure dai parenti e che conosciamo per nome insieme alla loro storia. Con loro sì percorre un pezzo della vita di ognuno di noi, con loro si parla nelle stanze, nei corridoi e nei giardini mentre si lavora. Sono racconti allegri e tristi delle loro e delle nostre vite. Le chiacchiere e i saluti sono ancora più affettuosi in questo periodo di isolamento dai parenti, interrotto da telefonate e video chiamate, ma soprattutto alleviato dall’affetto di chi, oltre al suo lavoro, porta anche un sorriso, una parola di affetto, un incoraggiamento. Le strutture sono centinaia in Liguria, sono sottoposte a rigidi criteri autorizzativi e di controllo da parte degli enti competenti; rappresentano un importante presidio nei comuni della costa e dell’entroterra che compongono la nostra regione e con la loro presenza consentono a chi necessita di residenzialità assistita di restare vicino al proprio luogo di origine e ai propri affetti. Questo funzionamento è stato travolto dal Covid-19. L’intero sistema sanitario si è trovato spiazzato di fronte a tale tsunami, anche le residenze sanitarie hanno dovuto fronteggiare un nemico sconosciuto. Ci siamo scagliati contro questa enorme onda senza tentennamenti, con gli strumenti sanitari del quotidiano, senza supporto scientifico, con le protezioni disponibili: nell’unico modo per provare a proteggere i nostri compagni di strada e noi stessi. In alcuni casi abbiamo posto un argine provvisorio e tuttora traballante, in altri la furia del virus ha avuto la meglio. Ci confrontiamo costantemente coni colleghi che,a tutti i livelli, operano nelle strutture e sentiamo le voci sofferenti di chi ha dovuto far fronte a sofferenza e morte, di chi ha avuto colleghi malati e di chi si é ammalato e sta cercando con tenacia di ristabilirsi per tornare al proprio posto e continuare a combattere. Oggi, come ogni giorno, continuiamo con professionalità, umanità e affetto ad assistere, accudire, imboccare e strappare un sorriso a Franco, Maria Rosa, Alma, Eleonora, Stefano, Claudia.—
Agespi Liguria- Anaste Liguria Anffas Liguria – Aris Liguria Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari – Confcommercio Salute – Confindustria Genova – Confcooperative Liguria – Coread Coordinamento Regionale Enti Assistenza Dipendenze – Corerh Coordinamento Regionale Enti Riabilitazione Handicap –Crea Coordinamento Regionale Enti Anziani Religiosi e No Profit – Fenascop Liguria Federazione Nazionale Strutture Comunitarie Psichiatriche – Forum Ligure Terzo Settore – Lega Cooperative Liguria – Uneba Liguria Unione Nazionale Istituzioni e lniziative di Assistenza Sociale